Dopo la virulenta epidemia di colera che colpì Napoli nel 1884, il governo italiano agì con rapidità per provvedere al miglioramento igienico-sanitario della città tramite la promulgazione della legge n. 2892 del 1885, la quale avviò il processo che avrebbe portato allo sventramento dei quartieri malsani. I lavori di Risanamento iniziarono nel 1889 e comprendevano interventi urbanistici, architettonici e fognari. Non bisogna però circoscrivere tale vicenda soltanto ad un ambito locale di fine secolo: infatti per comprendere più profondamente come si è arrivati a tale drastica soluzione è necessario approcciare ad un contesto nazionale ed internazionale e volgere lo sguardo al dibattito culturale dei decenni precedenti. Emergono così studi e progetti sull’igiene e sull’ingegneria sanitaria napoletana che hanno contribuito in modo determinante alla causa igienica, riscoprendo così il valore dei professionisti che sono stati spesso sottovalutati e oscurati dai più noti nomi del panorama nazionale. È altresì evidente come i progetti urbanistici di superficie siano stati influenzati dall’andamento delle opere infrastrutturali: si ribalta in questo modo la prospettiva, guardando al Risanamento napoletano a partire dal sottosuolo.